Su il sipario al Teatro Comunale di Pietrasanta, venerdì 13 novembre con la commedia "boulevardier" pazza e ricca di malintesi “Fiori di Cactus” di Pierre Barillet & Jean-Pierre Gredy.
Fortunata trasposizione teatrale del celebre film degli anni ’70, a riportarla in teatro la coppia Eleonora Giorgi e Franco Castellano.
Trasposizione teatrale del film cult con Walter Matthau, Ingrid Bergman e Goldie Hawn diretto da Gene Saks nel ‘69, a riportarla a teatro, dopo le fortunate interpretazioni di Alberto Lupo e Valeria Valeri (nella prima versione italiana della commedia), poi di nuovo della Valeri in coppia con Paolo Ferrari, Eleonora Giorgi in coppia con Franco Castellano. Icona della commedia leggera degli anni ’80 e ’90 e della fiction moderna, la Giorgi ha fatto coppia con i miti della televisione nazionalpopolare del calibro di Paolo Villaggio, Carlo Verdone, Adriano Celentano, Renato Pozzetto, Jonny Dorelli e Cristian De Sica, prima di cimentarsi, questo recentemente – è il 2003 - alla regia cinematografica con “Uomini&Donne, Amori&Bugie” e “L’ultima estate” con Ornella Muti prima attrice. Al suo fianco, sul palcoscenico, Franco Castellano, il Romeo della fiction “Commesse”, e interprete in fiction di successo come “Puccini”, “Lo smemorato di Collegno” e “Cime Tempestose”.
Deliziosa, ricca di malintesi e pazze situazioni, “Fiori di Cactus” è un classico del teatro leggero. Mai scontato, senza dubbio divertente e spensierato, è l’esempio più riuscito del genere. E’ la storia di Giuliano Foch interpretato da Franco Castellano, un dentista scapolo ed impenitente play-boy, che, per evitare coinvolgimenti eccessivi nelle storie che vive, si inventa una moglie e tre figli. La sua nuova fiamma, una allegra ragazza di nome Tonia, però, tenta il suicidio per amor suo, perciò il nostro protagonista, preso dal rimorso, si sente obbligato a chiederle di sposarlo e le annuncia il suo divorzio dalla moglie, cui seguiranno le loro nozze. Ma i guai non finiscono qui. La ragazza infatti vuole sincerarsi di avere il consenso della presunta ex moglie. Come risolvere questo problema? Al nostro eroe non resta che cercare la complicità della devota infermiera-segretaria Stefania (Eleonora Giorgi) e farle interpretare questo ruolo... Alla fine, dopo un gioco di divertenti equivoci, il castello di bugie crolla e le “affinità elettive” trionfano: l’amore sboccia improvviso e imprevisto proprio come un fiore di cactus. Gli altri protagonisti sono interpretati da Giorgio Trasselli (La signora Durand), Guglielmo Guidi (Il Colonnello Cochet), Fabrizio A. Barbone (Igor Polansky), Andrea Garinei (Bebert Champignon), Federico Montanelli (La bionda di Botticelli) e con Donatella Pompadour (Antonia Marechal). Le scene sono di Alessandro Chiti, i costumi Maurizio Millenotti e le musiche di Mario Nascimbene.
Riassunto
Antonia Marechal, amante di Giuliano Foch, un affermato dentista, tenta il suicidio per amore di lui, ma viene salvata dal vicino di casa : Igor Polansky. Preso dal rimorso, Giuliano decide di sposarla, ma avendole sempre fatto credere di aver già moglie, è costretto a pregare Stefania Vigneau, la sua infermiera, di prestarsi a recitare la parte della consorte favorevole al divorzio. Inizialmente reticente, Stefania infine accetta ma il coinvolgimento nella storia di personaggi quali Bebert Champignon, La Bionda del Botticelli, Il Colonnello Cochet e la signora Durand, non faranno che complicare irrimediabilmente la vita a Giuliano il quale non fa che aggravare la sua situazione mentendo spudoratamente per cercare di salvare capra e cavoli. Stanca di essere coinvolta, suo malgrado, in una storia che le sconvolge l'esistenza, Stefania decide di mettere fine alla serie degli equivoci e rivela ad Antonia la sua vera identità. Antonia, indispettita per l'inganno, lascia Giuliano per Igor. Così Giuliano, si accorge finalmente di Stefania, da sempre segretamente innamorata di lui e per tanti anni vissuta nella sua ombra. La commedia è la rivisitazione di un'antica e perenne favola che variando dosi ed ingredienti va da "Cenerentola" a "Pretty woman" ma che è qui riproposta con credibile semplicità, brio ed eleganza.
Note di regia di Guglielmo Ferro
Quando un regista si avvicina a un testo come "Fiore di cactus" viene colto come da una sorta di sindrome di Stendhal, perché entra nelle pieghe di un testo che avvolge in un meccanismo semplice ma perfetto che non finisce mai di affascinare.
Si racconta una società, quella dei magnifici anni '60, che ha avuto come punto di riferimento Frank Capra e che spensierata vive lo svolgersi sereno di storie e sentimenti senza dolore.
È la generazione di chi viveva nella speranza di un mondo sempre più felice e che poi verrà tradita dalla storia che portò invece un periodo molto difficile e complicato.
Credo che per questo motivo il testo di Pierre Barillet e Jean-Pierre Grédy sia un testo che apra a un terzo millennio di voglia di vivere, dove la complicatezza non sarà un valore aggiunto e la difficoltà non sarà intelletto, ma dove la semplicità recupererà tutto il suo valore.
La semplicità di Marco Aurelio, sinonimo di purezza e mezzo di conoscenza verso il cammino della felicità. In questo progetto i due protagonisti sono i perfetti alfieri di quest'avventura: la prima è la donna e l'attrice che tutti gli italiani conservano nel loro immaginario, il secondo rappresenta la classe di un uomo che unisce lo charme alla fantasia.
Il momento che viviamo così pieno di preoccupazioni e di paure ha bisogno di un po' di speranza nel futuro, un futuro di cose semplici, di cose…un futuro pieno di fiori di cactus.
Biglietteria: prezzi e orari.
Vendita biglietti presso biglietteria Teatro Comunale di Pietrasanta in Piazza Duomo a Pietrasanta (Lu) dalle 17 alle 19 a partire dal giorno precedente lo spettacolo e il giorno stesso della rappresentazione Info tel. Tel. 0584 795511 e Fondazione La Versiliana Tel. 0584 265733 – 265726. Prenotazione e prevendita anche online su www.ticketone.it).
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